Ciao a tutti!

Il tempo si è fatto breve, ormai intravediamo nel nostro cammino il compimento del Natale.
Attendere il Natale per noi cristiani non significa attendere Gesù che nasce: Gesù è già nato, nella carne, una volta per tutte due millenni fa.
Attendere il Natale per noi cristiani significa attendere la manifestazione di Gesù dentro la nostra vita, attendere Gesù che viene.
Per questo abbiamo meditato in questo tempo di avvento, in questo calendario di avvento, i volti di Gesù. Con quale volto Gesù si manifesterà dentro la mia vita?

In questa quinta settimana prendiamo in considerazione il volto di Gesù Figlio di Dio.

Questa parola così consueta, così semplice, eppure così decisiva nel raccontare il rapporto tra Gesù e Dio, tra Gesù e il Padre suo.
Gesù è il Figlio di Dio, "della stessa sostanza del Padre" come diciamo nel "Credo".
Dire che Gesù è il Figlio di Dio significa affacciarsi con una certa audacia nel mistero più profondo di Gesù, nella sua identità più vera, più intima. Significa quasi osare immaginare quanto Gesù fosse amato dal Padre suo.
Dire che Gesù è il Figlio di Dio significa affermare che fra la terra e il cielo è stata operata una congiunzione irreversibile.
Gesù, Figlio di Dio, facendosi uomo rende ogni uomo Figlio di Dio, lega ogni uomo a Dio in modo irrevocabile.
Gesù, Figlio di Dio, facendosi uomo rende la persona umana la realtà più sacra e più desiderabile che ci sia.
Questo è ciò che viviamo nel mistero del Battesimo anzitutto, ma poi in ogni sacramento della Chiesa, in ogni aspetto della vita spirituale.
Gesù, Figlio di Dio, ci rende Figli di Dio. "Dio si è fatto come noi, per farci come lui": forse non ci sono parole più vere e più semplici per dire questa grande verità che non le parole di questo canto che ben conosciamo.

E, allora, buon cammino in questa quinta settimana del calendario di avvento.

Dai che manca poco!
Ciao! E a prestissimo!